Il restauro delle opere che necessitavano di un intervento è stato curato da MARZIO MORI, perito delle Belle Arti di Perugia, restauratore, scrittore e consulente tecnico del tribunale di Perugia
Quello che più colpisce trovandosi a tu per tu con l’opera di Edoardo Krumm è la percezione di un ambiente estremamente intimo e particolare in un contesto collettivo, dove l’interesse per l’animato così come per l’inanimato vengono riuniti sotto la stessa coltre della condizione umana. Una poetica connessa al suo tempo, e che trova fermento nello stesso rapporto, a volte sintetico tra l’individuo e gli oggetti quotidiani, altre volte analitico, tra l’uomo e il tessuto sociale che lo circonda. Una poetica che viene direttamente fissata sulla tela con i pennelli ed i colori, quegli smalti che non intendono ripensamenti ma che necessitano di una profonda conoscenza della tecnica e dell'animo umano che vanno a celebrare.
Marzio Mori
Novembre 2020
Mori ha saputo riportare in vita la freschezza dell'Arte di Krumm, eliminando quella patina creatasi nel tempo e ridonando alle sue opere la luce originale che, a detta di Raffaele De Grada in una sua recensione dell'aprile 1992, rispecchia una "freschezza di un tempo tanto lontano.. e una gioventù figurativa (..)"
"ARTE E CARATTERE" di Marzio Mori
2024
Caravaggio e Giordano Bruno a San
Luigi de' Francesi. Un inedito documento pubblicato integralmente su “ARTE E CARATTERE” Marzio Mori, Volumnia Editrice Perugia.
Nell’inverno del 1600, in una Roma teatro dell'aspra tensione generata della contesa religiosa, che fin dal secolo precedente dilania tutta
l’Europa, la testimonianza di due percorsi umani paralleli che tra chiese e carceri, strade e palazzi, convergono entrambi a Campo de’ Fiori il giorno 17 di febbraio. Caravaggio svela il “De
umbris idearum” (1582) di Giordano Bruno e occulta l'esecuzione della pena capitale inflitta al filosofo nolano, nella Vocazione e nel Martirio di San Matteo a San Luigi de’ Francesi, chiesa
romana della nazione francese.
Un manoscritto firmato e datato Johannes Van Marburg, Roma 1630 (menzionato in una pubblicazione edita a Livorno nel 1972, la quale riporta quanto scoperto da
Peter Ankeren e Aaron Hummel nel 1910), descrive la composizione originale, che oggi conosciamo grazie agli esami ai raggi x, della tela del martirio di San Matteo dipinta da Caravaggio a San
Luigi de' Francesi, fornendo una interessante tesi sul perché fu poi cambiata. È molto diversa e non c'è traccia della nuvola e del ritratto di Caravaggio. Su questa versione Caravaggio dipinse
successivamente quella conosciuta. Ma cosa succede tra la prima e la seconda versione? L'esecuzione della pena capitale di Giordano Bruno ebbe luogo a Roma il 17 febbraio 1600 e Caravaggio fu
testimone della scena. Il 19 febbraio 1600 venne emesso ed esposto in Campo de' Fiori, la piazza romana dove avvenne il supplizio, l'avviso di esecuzione del filosofo: “Giovedì mattina in Campo
di Fiore fu arso vivo quello scellerato frate Domenichino da Nola.. disse che sarebbe morto martire e volentieri, e che la sua anima sarebbe salita al cielo con quel fumo." Caravaggio non ha
dipinto una nuvola ma quel fumo, e si è aggiunto nella scena come se fosse lì quel giorno.
Nel testo di Van Marburg, manoscritto sulle pagine di un messale romano conservato (almeno fino al 1910) nella chiesa della Madonna di Livorno, non compaiono i
nomi degli attori o dei luoghi, i quali vengono intesi utilizzando descrizioni generiche, quasi occulte, poiché la Chiesa perseguirà per tutto il ‘600 la diffusione delle idee di Giordano Bruno
come quelle di Galilei. Johannes Van Marburg fa parte di una famiglia di mercanti originari della città tedesca di Marburgo situata nella regione centrale dell'Assia, ricco territorio di
produzione di frumento. Membri della Congregazione Olandese-Alemanna che si creò verso la fine del XVI secolo a Livorno, porto franco di spedizione per tutta l’Italia delle messi di grano e
cereali provenienti dal nord Europa. A Roma Van Marburg conobbe lo scultore fiammingo Francois Duquesnoy in occasione dei funerali del mercante d’arte olandese Ferdinand Van de Eynde,
imparentato con Brueghel e morto prematuramente a Roma nel 1630.
DISPONIBILE SU RICHIESTA
Curatrice dell'intera opera di Edoardo Krumm
Curator of the entire work of Edoardo Krumm
E-mail: isakrumm@gmail.com
Mobile +39 351 9709126